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Tra grano, pascoli e verdura 1 campo su 5 è bio

Spopola l'agricoltura biologica e l'Italia raggiunge il record storico di 2,3 milioni di ettari. La regina, in questo settore, è la Toscana

Bio, che passione perché piace e fa bene. A livello nazionale la superficie agricola utilizzata (Sau) destinata a biologico in Italia raggiunge il record storico di 2,3 milioni di ettari (+7,5%) pari a quasi ad un campo su cinque (19%) del totale con oltre 82.000 produttori agricoli, il numero più elevato tra i Paesi dell’Unione Europea. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti presentata in occasione del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale con il Presidente nazionale Ettore Prandini e i cuochi contadini di Campagna Amica allo stand C13 padiglione 30 della fiera di Bologna.
In questo panorama la Toscana, già qualche settimana fa, si era attestata regina del biologico in Italia in quanto ha la più alta incidenza di superfici certificate (35,8%).

Nel nostro paese i terreni coltivati a biologico – sottolinea ancora la Coldiretti – sono destinati per il 43% da seminativi come grano, orzo e avena, per il 28% da superfici a prati e pascoli per l’allevamento, per il 24 % da colture permanenti come frutteti, oliveti e vigneto per il 2,5% a ortaggi.

Un risultato che spinge i consumi in Italia dove il valore del mercato interno dei prodotti biologici sale a quasi 5,5 miliardi con una crescita del +9% nel 2023 rispetto allo scorso anno. I ¾ dei consumi interni pari a oltre 4,2 miliardi sono concentrati in ambito domestico e il resto riguarda la ristorazione dove si assiste a una crescita tumultuosa del +18% nell’ultimo anno, terminante a Luglio, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Osservatorio Sana-Nomisma 2023. Il successo del biologico italiano e da filiera corta è confermato anche dalla riduzione delle quantità di prodotto biologico importate dall’estero: si registrano in tutto il 2022 meno importazioni rispetto all’anno precedente per oli e grassi vegetali (-31%), colture industriali (-26%) e cereali (-22%), secondo l’ultimo Rapporto Bio in cifre.