Cronaca

Consip parte civile nel processo contro Romeo

E' iniziato il processo a carico dell'imprenditore napoletano accusato di corruzione nell'ambito degli appalti della centrale acquisti dello Stato

Alfredo Romeo

"Non sono un corruttore, fatemi fare l'imputato". Con queste parole l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo si è rivolto ai cronisti nel corso della prima udienza del processo in cui è imputato per corruzione. 

Romeo, arrestato il primo marzo scorso e poi scarcerato il 16 agosto, è accusato di aver versato centomila euro a Marco Gasparri, un ex dirigente della centrale acquisti della pubblica amministrazione Consip, in cambio di informazioni utili per vincere alcuni appalti. 

Gasparri, reo confesso, ha già patteggiato una pena di venti mesi mentre Romeo ha sempre negato ogni addebito, ammettendo di aver versato a Gasparri solo cinquemila euro a titolo di 'consulente'.

I giudici hanno ammesso la Consip come parte civile nel procedimento. Stessa cosa per due associazioni di consumatori,  Cittadinanzattiva Onlus e ad Assoconcum.

Romeo è coinvolto anche nel filone dell'inchiesta Consip in cui il padre dell'ex premier Matteo Renzi, Tiziano, è accusato di traffico di influenze illecite insieme all'amico Carlo Russo. Romeo è accusato di aver contrattato con Russo un compenso mensile per lui e per Renzi senior per ottenere le 'giuste entrature' con i vertici di Consip allora in carica. Sia l'imprenditore che Tiziano Renzi hanno sempre respinto le accuse.