Cronaca

Romeo, un'altra indagine a Napoli per corruzione

L'imprenditore arrestato nell'ambito dell'inchiesta Consip è indagato per corruzione in concorso con un dirigente del Palazzo di giustizia partenopeo

Il palazzo di giustizia di Napoli

Spunta un nuovo fronte giudiziario per l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo, da settimane alla ribalta delle cronache dopo il suo arresto nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Consip. (vedi articoli collegati)

Questa volta l'indagine riguarda un episodio di corruzione che si sarebbe consumato nel Palazzo di giustizia di Napoli, di cui Romeo è uno dei fornitori. Oggi le forze dell'ordine hanno perquisito l'ufficio del direttore generale per la manutenzione del Palazzo, indagato per concorso in corruzione con Alfredo Romeo. Gli inquirenti ritengono che il dirigente abbia ottenuto da Romeo l'assunzione della figlia presso una delle sue società in cambio del pagamento di alcune fatture alla Romeo Gestioni che erano state bloccate dal dirigente precedente. La vicenda risale all'autunno del 2016. 

Alfredo Romeo è stato arrestato alcune settimane fa con l'accusa di aver corrotto un funzionario della Consip, la centrale acquisti dello Stato, per ottenere informazioni utili su alcune gare. Nella stessa inchiesta sono stati indagati il ministro Luca Lotti per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento, i generali dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia e Tullio del Sette per rivelazione di segreto d'ufficio. Tiziano Renzi, padre dell'ex premier, e il suo amico imprenditore Carlo Russo sono invece accusati di traffico di influenze illecite.