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Costa Concordia, Schettino rinuncia alla semilibertà

Il Tribunale di sorveglianza, dopo la rinuncia dello stesso Schettino, ha disposto il non luogo a provvedere. In futuro potrà fare una nuova richiesta

Francesco Schettino

L'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, ha rinunciato alla semilibertà, ovvero alla possibilità di poter lavorare fuori dal carcere di Rebibbia dove si trova per scontare la pena relativa al naufragio della Costa Concordia, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 Gennaio 2012. Schettino è stato condannato in via definitiva a 16 anni e ha già scontato metà della pena.

La rinuncia è stata annunciata dall'avvocato dello stesso Schettino, Francesca Carnicelli: come riferito da quest'ultima, ci sarebbero state difficoltà con la proposta lavorativa che era stata sottoposta al Tribunale di sorveglianza di Roma. "Il procedimento è stato chiuso, il tribunale si è pronunciato con il non luogo a provvedere", ha dichiarato la legale.

La rinuncia, dunque, è stata fatta da Schettino, ma l'avvocato Carnicelli ha chiarito che, se in futuro dovessero esserci nuovamente i presupposti, l'ex comandante farà nuovamente richiesta.

In precedenza, diverse testate avevano riferito della possibilità che lo stesso Schettino potesse prendere parte a un progetto per il reinserimento nel mondo del lavoro. Nel caso specifico, l'ex comandante avrebbe dovuto essere impiegato in Vaticano, per la digitalizzazione del patrimonio culturale della Santa Sede.