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Covid, boom di certificati di malattia in Toscana

Secondo i dati Inps, le certificazioni sono raddoppiate all'inizio dell'emergenza per poi ridursi con lo smartworking. Il Nord Italia batte tutti

Nella settimana tra l'8 e il 14 marzo, corrispondente alla prima fase delle restrizioni imposte dal Governo per arginare il contagio da Coronavirus, in Toscana i certificati di malattia sono aumentati del 115 per cento: sono, cioè, più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2019. Un aumento, tuttavia, che si è attenuato nelle settimane successive tanto che, se si osserva la variazione complessiva nelle 10 settimane chiusura totale, l'incremento rispetto al dato corrispondente dell'anno scorso in Toscana, come nella gran parte delle regioni del Centro Italia, non supera mai il 20 per cento. Lo certificano i dati dell'Osservatorio malattie dell'Inps che fotografano l'andamento a livello nazionale. 

In Italia, dal 2 febbraio all'11 aprile le certificazioni di malattia pervenute all'Inps, da parte dei lavoratori dipendenti dei settori privato e pubblico, hanno fatto segnare una crescita del 14 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019 e sono state in tutto 823.000. A trainare è stato soprattutto il Nord Italia, in particolare la Lombardia, dove gli effetti dell'epidemia sono stati e continuano a essere più pesanti. Il 90 per cento del totale, cioè 731.000 certificazioni su 823.000 sono arrivate, infatti, dalle regioni settentrionali: 423.000 dalla Lombardia, seguita dall'Emilia Romagna e dal Piemonte con piu' di 100.000 certificati in più rispetto al 2019.

Tradotto in termini percentuali, sempre nella settimana tra l'8 e il 14 marzo l'aumento di certificati di malattia in Italia e' stato del 110 per cento, mentre nella settimana successiva la crescita e' stata del 59 per cento per calare ulteriormente del 28 per cento tra il 29 marzo e il 4  aprile.