E' stata subito emanata l'ordinanza del commissario straordinario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri per calmierare il prezzo delle mascherine di protezione, fissandolo a 50 centesimi l'una al netto dell'Iva (il provvedimento lo trovate in allegato qui sotto).
Le prime aziende italiane con cui il commissario Arcuri ha sottoscritto contratti per produrre 660 milioni mascherine chirurgiche a un prezzo medio di 0,38 centesimi di euro ciascuna sono Fab, Marobe Mediberg, Parmon e Veneta distribuzione.
Arcuri ha assicurato che tutte le farmacie e le parafarmacie italiane saranno messe nella condizione di vendere le mascherine al prezzo previsto dall'ordinanza. Per le farmacie che negli ultimi giorni hanno acquistato i dispositivi a un prezzo superiore è stato sottoscritto un accordo con l'Ordine dei farmacisti, Federfarma e Assorfarm per garantire un ristoro e una fornitura tale da riportare le spese per ogni singola mascherina al di sotto del prezzo massimo deciso dal governo.
Ricordiamo che in Toscana, per altre tre settimane, il problema del prezzo non si dovrebbe porre: le mascherine saranno comunque distribuite gratuitamente dalla Regione a tutti i cittadini tramite le farmacie e i Comuni, in quest'ultimo caso con consegna direttamente a domicilio come avvenuto nelle prime settimane di aprile.
Il provvedimento del governo per calmierare il costo delle mascherine è stato però duramente contestato da Cna Federmoda. "Il prezzo fissato a 50 centensimi non rispecchia i costi di produzione italiani - ha dichiarato l'associazione - Ci aspettiamo a questo punto che il differenziale fra i cinquanta centesimi e il valore di una produzione made in Italy venga messo a disposizione delle aziende italiane affinchè queste possano continuare a produrre le mascherine e a immetterle sul mercato per assicurare quantità e qualità delle forniture".