Attualità

Omicron allenta la presa sull'Italia, scende l'indice Rt

Nessuna regione è classificata a rischio alto mentre scende il tasso di occupazione dei letti nei reparti Covid degli ospedali italiani

Omicron allenta la presa sull'Italia, con i parametri in calo dall'indice Rt all'incidenza settimanale e al tasso di occupazione dei posti letto in aree mediche e terapie intensive degli ospedali italiani: è il quadro sull'andamento della pandemia da Covid-19 tracciato dall'Istituto superiore di sanità che diffonde gli ultimi dati emersi dalla cabina di regia.

A livello nazionale scende l’incidenza settimanale. Il dato aggiornato a ieri 11 Agosto era di 365 ogni 100.000 abitanti (05/08/2022 -11/08/2022) a fronte del 533 ogni 100.000 abitanti della precedente rilevazione (29/07/2022 -04/08/2022).

Ancora, nel periodo tra il 20 Luglio e il 2 Agosto 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,81 (range 0,78-0,85), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è anch’esso in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,76 (0,73-0,79) al 2 Agosto 2022 contro Rt=0,82 (0,80-0,84) al 26 Luglio 2022.

Quanto ai ricoveri, il tasso di occupazione in terapia intensiva è in calo al 3,2% (rilevazione giornaliera Ministero della salute all'11 Agosto) a fronte del 3,6% rilevato al 4 Agosto scorso. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 13,0% (rilevazione giornaliera Ministero della salute all'11 Agosto) a fronte del 15,2% rilevato anche in questo caso al 4 Agosto scorso.

Fra le regioni e province autonome, 2 sono classificate a rischio moderato. Tutte le altre si trovano in fascia di rischio basso. Ancora: 2 regioni riportano molteplici allerte di resilienza, mentre 7 ne riportano almeno una.

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (13% contro il precedente 12%). Stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% adesso e 44% nella rilevazione precedente), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (43% contro il 44% precedente). L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento.