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Covid, Rt sopra 1 in otto regioni, in Toscana a 0,7

Sull'aumento di nuovi casi pesano i focolai: 237 quelli attivi in Italia secondo il report settimanale del Ministero della Salute e dell'Iss

Sebbene in Italia l'evoluzione dell'epidemia di Covid-19 continui a mostrare una situazione non critica, in Italia "si osserva un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall'Istituto superiore di sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente". Lo si legge nel report settimanale del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità relativo al periodo compreso tra il 20 e il 26 Luglio. Nel complesso, l'indice di contagiosità nazionale è di poco inferiore alla soglia di 1: questa settimana è pari a 0.98.

Sono 8 le regioni con un indice di contagiosità rt superiore a 1 (la settimana scorsa erano 6). Tra queste non c'è la Toscana, in cui l'rt certificato dal report è di 0,7, dunque inferiore (nella settimana dal 20 al 26 Luglio) allo 0,99 della settimana scorsa. 

A destare preoccupazione continuano a essere i focolai attivi. Nella settimana di monitoraggio ne sono stati segnalati complessivamente 736 "di cui 123 nuovi. Questo comporta un forte impegno dei servizi territoriali nelleattività di testing-tracking-tracing", si legge. Continuano inoltre a essere segnalate sul territorio nazionale "alcune piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l'origine. Questo evidenzia come ancora l'epidemia in Italia di Covid-19 non sia conclusa".

Il "lieve aumento" di casi positivi rilevato in Italia nell'ultima settimana "è abbastanza atteso - ha detto il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza - dal momento che l'epidemia sta galoppando in diversi Paesi del mondo e siamo circondati da Paesi in cui il numero di casi in questo momento sta aumentando". Rezza ha poi aggiunto: "Per fortuna, al momento il nostro sistema sembra reggere bene e i focolai vengono immediatamente identificati e contenuti".

Gil esperti dell'Iss raccomandano quindi di continuare a rispettare i provvedimenti per evitare il propagarsi del contagio, cioè "i provvedimenti quarantenari, anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell'autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. In caso contrario, nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale".