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Crollano le nascite, è declino demografico

E' un calo demografico che non si vedeva da oltre un secolo: a dirlo i dati diffusi da Istat. Il declino delle nascite soprattutto nel Centro Italia

L’Italia sta vivendo un vero e proprio declino demografico dovuto soprattutto a due fattori: il calo delle nascite e dell’aumento dei decessi.

Un declino quello delle nascite in atto dal 2008, e che già a partire dal 2015 ha portare il numero dei neonati sotto il mezzo milione. Il calo si registra in tutta Italia ma è più accentuato al Centro come in Toscana con un -5,1 per cento rispetto all'anno precedente. 

La diminuzione delle nascite si deve alla progressiva riduzione delle potenziali madri dovuta, da un lato, all'uscita dall'età riproduttiva delle generazioni molto numerose nate all'epoca del baby-boom, dall'altro, all'ingresso di contingenti meno numerosi a causa della prolungata diminuzione delle nascite osservata a partire dalla metà degli anni Settanta. L'incremento delle nascite registrato fino al 2008 è dovuto principalmente alle donne straniere. 

Negli ultimi anni ha iniziato progressivamente a ridursi anche il numero di stranieri nati in Italia, pari a 65.444 nel 2018 (il 14,9% del totale dei nati). Tra le cause del calo, la diminuzione dei flussi femminili in entrata nel nostro Paese, il progressivo invecchiamento della popolazione straniera, nonché l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte di molte donne straniere. Le nascite di bambini stranieri si concentrano nelle regioni dove la presenza straniera è più diffusa e radicata: nel Nord-ovest (21,0%) e nel Nord-est (20,7%). L'Emilia-Romagna ha la percentuale più alta di nati stranieri (24,3%), la Sardegna la più bassa (4,5%). 

In generale nel paese si registrano più decessi che nascite e questo perché la popolazione italiana ha da tempo perso la sua capacità di crescita per effetto della dinamica naturale, quella dovuta alla 'sostituzione' di chi muore con chi nasce. Nel corso del 2018 la differenza tra nati e morti è negativa e pari a -193 mila unità. 

Il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque, tranne che nella provincia autonoma di Bolzano. 

A livello nazionale il tasso di crescita naturale si attesta a -3,2 per mille e varia dal +1,7 per mille di Bolzano al -8,5 per mille della Liguria. Anche Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Molise presentano decrementi naturali particolarmente accentuati, superiori al 5 per mille.

Il deficit di nascite rispetto ai decessi si riscontra esclusivamente nella popolazione di cittadinanza italiana (-251 mila). 

Per la popolazione straniera il saldo naturale è ampiamente positivo (+57.554) conseguenza della più alta natalità, rispetto agli italiani, e della bassissima mortalità in ragione del giovane profilo per età di questa popolazione. Il tasso di crescita naturale degli stranieri è questa popolazione. Il tasso di crescita naturale degli stranieri è pari in media nazionale a 11,1 per mille. Il valore più elevato si registra in Emilia-Romagna (13,8 per mille), quello più basso in Sardegna (5,9 per mille).