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Del Grande, Farnesina e ambasciata al lavoro

L'incontro fra il blogger fermato in Turchia il 10 aprile e i diplomatici italiani si terrà domani alle 9. La preoccupazione dei genitori

Si terrà domani, venerdì 21 aprile, alle 9, l'incontro fra Gabriele Del Grande e la delegazione consolare inviata a Mugla dal Ministero degli esteri per verificare le condizioni del blogger fermato dal governo turco dal 10 aprile scorso. All'incontro parteciperà anche l'avvocato di Del Grande.

"L'ambasciata italiana in Turchia sta seguendo da vicino la questione - ha spiegato il deputato di Mdp Michele Piras che insieme ad altri parlamentari ha incontrato i diplomatici italiani - Finora non c'è stata possibilità di incontrare Del Grande ma i diplomatici ci confermano che sta bene, è sottoposto a una procedura di espulsione ma i tempi del rimpatrio non sono certi".

"Del Grande sarebbe stato fermato - ha detto ancora Piras - perchè non era in possesso dell'accredito stampa nè dell'autorizzazione per stare dove stava".

"La Farnesina si sta dando da fare per organizzare l'incontro con Gabriele - ha confermato il padre di Del Grande, Massimo, che insieme alla moglie gestisce un bar osteria a Panicagliora, sulle montagne pistoiesi - Mio figlio lì da solo non lo lascio. Viviamo questa vicenda momento per momento. La politica si è mossa, il ministro Alfano si sta occupando della vicenda personalmente, è in contatto con il ministro degli esteri turco. La nostra speranza è che tutto si concluda nel più breve tempo possibile e nel migliore dei modi".

Anche l'Unione Europea si è attivata per coordinarsi con le autorità italiane. "Stiamo sostenendo l'azione dell'ambasciatore italiano, della Farnesina e del governo" ha confermato l'alto rappresentante per la politica estera nell'Ue Federica Mogherini.

Nel frattempo prosegue la mobilitazione di istituzioni, associazioni e movimenti per riportare in Italia Gabriele. Presto uno striscione in suo sostegno veràà appeso davanti all'ingresso del Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale.

"A dieci giorni da quello che io chiamo un sequestro contrabbandato da fermo di polizia - ha spiegato il presidente del Consiglio Eugenio Giani - la voce dei toscani deve levarsi forte: vogliamo Gabriele Del Grande libero".