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Cure Covid, il 50% dei giovani vuole la precedenza sugli anziani

Frattura fra generazioni post Covid: secondo uno studio Censis, 5 giovani su 10 vorrebbe la precedenza sugli anziani per le cure ospedaliere

In Italia si sta facendo largo un nuovo rancore sociale, alimentato da una inedita voglia di precedenza generazionale nell’accesso alle risorse e ai servizi pubblici.

E' quanto emerge dal rapporto dell'osservatorio Censis-Tendercapital dal titolo "La silver economy e le sue conseguenze nella società post Covid-19".

Secondo lo studio Censis, la pandemia ha aggravato la spaccatura intergenerazionale: nel post Covid-19 infatti cinque nati dopo l'anno Duemila su dieci ritengono che nell'emergenza sia giusto che i giovani siano curati prima degli anziani mentre il 35% è convinto che sia eccessiva la spesa pubblica per gli over 65, dalle pensioni alle cure per la salute, e che sottragga risorse proprio alla generazione dei ventenni di oggi. Che poi gli over65 si siano guadagnati la pensione lavorando per 40 anni e versando i relativi contributi è un aspetto che un millenial su tre evidentemente preferisce non prendere in considerazione oppure, ahimè, non conosce.

Sempre nel rapporto viene specificato che la crisi post Covid ha coinvolto meno gli anziani: il 90,7% di questi ultimi nel lockdown ha continuato a percepire lo stesso reddito mentre i giovani hanno visto ridursi le entrate del 44,5% e gli adulti al di sotto del 65 anni del 45%.

Un anziano su cinque ha anche un atteggiamento positivo rispetto alle possibilità di ripresa dopo la pandemia mentre fra i ventenni solo in 4 su cento sono fiduciosi in merito alla possibilità di lasciarsi alle spalle la crisi.

Insomma, buona parte dei ventenni post Covid sono egoisti, rancorosi e pessimisti: un quadro da tragedia.