Cronaca

Espulso il sospetto jihadista vissuto a Lucca

Nella sua permanenza toscana il 34enne tunisino espresse simpatie per l'Isis. Espulso anche un connazionale in contatto con l'attentatore di Berlino

Il 34enne espulso 'per motivi di sicurezza' dall'Italia era stato segnalato dai servizi di intelligence nell'ambito del monitoraggio della comunità islamica della provincia di Perugia, quale "elemento di orientamento radicale facente parte di un sodalizio di spacciatori tunisini, operanti nel capoluogo umbro, legati ad altro connazionale già espulso dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato il 14 maggio 2015". Le indagini condotte sul suo conto hanno fatto emergere anche i suoi trascorsi toscani: oltre ad aver evidenziato le sue simpatie per il Daesh, durante la sua permanenza a Lucca, non avrebbe escluso la possibilità di recarsi in Siria.

L'uomo è stato rintracciato il 14 febbraio a Palermo e poi trattenuto nel carcere di Caltanissetta. Oggi il rimpatrio con un volo diretto a Tunisi. 

L'altro uomo espulso è stato il 47enne, senza fissa dimora, è risultato intestatario di un utenza telefonica presente tra i contatti dell'attentatore del mercato di Natale di Berlino Anis Amri. 

In tutto sono 147 i soggetti gravitanti in ambienti dell''estremismo religioso espulsi con accompagnamento alla frontiera dal gennaio 2015 ad oggi. Di questi, 15 sono stati eseguiti nel 2017.