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Europee, 20 milioni di elettori orientati a non recarsi alle urne

E' quanto emerge da una indagine condotta dall'Istituto Demopolis. Il Barometro politico a 60 giorni dalle elezioni

Mancano due mesi alle elezioni che, sabato 8 e domenica 9 Giugno, chiameranno gli italiani a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo e secondo una indagine dell'istituto Demopolis sarebbero oltre 20 milioni gli elettori orientati a non recarsi alle urne.

Secondo il Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, che conducendo una indagine su un campione nazionale di 2.000 intervistati, ha misurato il peso odierno dei partiti, Fratelli d’Italia otterrebbe oggi il 27%, distanziando di 7 punti il Partito Democratico al 20%. Terzo gradino del podio per il Movimento 5 Stelle attestato al 15,8%. 

Forza Italia, con l’8,7% inclusivo di Noi Moderati, tornerebbe a superare dopo molti anni la Lega di Salvini, che si fermerebbe all’8%. La lista Stati Uniti d’Europa costituita da Italia Viva, Più Europa e Socialisti avrebbe il 4,6%. 

Demopolis ha misurato anche il peso odierno degli altri partiti che puntano in giugno al superamento della soglia del 4% necessaria per l’ingresso al Parlamento Europeo. Verdi e Sinistra possono contare oggi sul 3,8%, Azione di Calenda otterrebbe il 3,5%, la nuova lista per la pace di Michele Santoro il 2,2%, la lista Libertà costituita da Cateno De Luca, con i suoi 20 simboli, avrebbe il 2,1%.


Ma che cosa inciderà maggiormente sulle scelte degli elettori nel giorno del voto? Per il 61% peserà il partito, per il 25% i candidati in lista, per appena il 14% il programma per l’Europa. Piuttosto limitato risulterebbe l’effetto sul consenso alle forze politiche determinato dalle eventuali candidature, come capilista, di alcuni leader. 

Lo spostamento maggiore si avrebbe con la Premier Giorgia Meloni capolista: Fratelli d’Italia guadagnerebbe 2 punti percentuali, attestandosi al 29%. Di minor impatto le candidature di Elly Schlein e Antonio Tajani che farebbero guadagnare mezzo punto al PD e lo 0,3% a Forza Italia.

“Il fenomeno dell’astensione – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – sarà molto rilevante nel prossimo mese di giugno. Se 26 milioni di cittadini appaiono convinti di recarsi alle urne e 4 milioni si dichiarano incerti sulla partecipazione al voto tra 2 mesi, sono oggi oltre 20 milioni gli elettori orientati a non recarsi alle urne alle prossime Elezioni Europee”.