Attualità

Femminicidio, ok alla norma che tutela gli orfani

Approvata dal Senato la norma che tutela da ogni richiesta di risarcimento le figlie di Cristina Biagi, uccisa dal marito, e tutti gli altri orfani

Le ministre del lavoro e dell'interno Nunzia Catalfo e Luciana Lamorgese hanno annunciato che al Senato è stata approvata all'unanimità la norma che tutela da ogni forma risarcitoria diretta le figlie di Cristina Biagi, uccisa dal marito nel 2013, e tutti gli orfani di femmicidio. Il provvedimento, presentato sottoforma di subemendamento alla legge di bilancio, risolve così il delicatissimo caso delle due adolescenti di 12 e 14 anni a cui l'Inps ha chiesto 124mila euro a titolo di risarcimento per un'altra vittima della vicenda, Salvatore Galdiero, l'uomo ferito dal padre delle due ragazze prima di uccidere la moglie e togliersi la vita a sua volta.

Con l'approvazione della nuova norma, le spese per eventuali risarcimenti saranno coperte dal Fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, intenzionali violenti e dei crimini domestici, istituito presso il Ministero dell'Interno.

A portare all'attenzione del Parlamento la drammatica vicenda è stato il parlamentare toscano Cosimo Maria Ferri.

"Nella mia interrogazione, presentata alle Ministre del Lavoro e delle Politiche Sociali e per le pari opportunità e la famiglia, avevo indicato una strada e sono soddisfatto che sia stata trovata una soluzione giuridica fatta di buon senso e di giustizia sostanziale - scrive Ferri in una nota - In casi così drammatici come questo applicare in modo rigido i principi generali avrebbe causato il paradosso inaccettabile di far gravare sulle figlie, già vittime innocenti di una tale tragedia, il peso di un sacrificio economico che ne avrebbe pregiudicato il futuro. La normativa di riferimento e’ stata modificata e diventerà legge entro la fine dell’anno. Una pagina di buona politica che trasmette fiducia a queste ragazze che nella loro sofferenza e nella tragedia possono contare anche della vicinanza dello Stato.”