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Fuga dalle professioni infermieristiche, crollano le iscrizioni universitarie

La Corte dei conti ha stimato la carenza di infermieri in 65mila unità, ma in alcuni atenei non si sono coperti neppure i posti a bando

Ne mancano almeno 65mila, ma intanto nei corsi di laurea di infermieristica si registra un'autentica fuga di studenti, con un crollo di iscrizioni in media del 10% che nel Centro Italia che comprende la Toscana ha il suo picco del -15% rispetto all'anno scorso. 

I dati arrivano dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) e sono preoccupanti per una desertificazione che avviene proprio mentre con l'invecchiamento della popolazione aumenta il fabbisogno di assistenza e cura.

"In alcuni atenei, per la prima volta, non si è raggiunto nemmeno il numero di posti a bando", registra Fnopi che lancia l'allarme anche per uno scenario di contrazione nel godimento del diritto effettivo alla cura da parte dei cittadini.

Fnopi parla di "questione infermieristica" chiedendo un cambio nei modelli organizzativi, riqualificazioni, riconoscimenti e nuovi sbocchi sia di carriera che professionali che restituiscano appeal al settore. C'è poi il nodo retribuzione, anche con l'aumento dell'indennità di specificità infermieristica.

Rivendicazioni e idee modulate sulla base dei dati: "La Corte dei conti nella sua memoria al Nadef 2022 l’ha ufficializzata in -65mila unità e con il decreto 77/2022 di riordino dell’assistenza sul territorio (per attuare il Pnrr) ne servono almeno altri 20mila (quelli di famiglia e comunità)". Ma nei prossimi anni la situazione è destinata a peggiorare: i 10mila pensionamenti annui di infermieri dal 2029 raddoppieranno. E poi c'è chi va all'estero in cerca di migliori condizioni.