Politica

Governo verso la crisi, Salvini chiama il voto

Il vicepremier al presidente del Consiglio Conte dopo il voto sulla Tav: “La maggioranza non c’è più, restituiamo la parola agli elettori”

Matteo Salvini

Dopo la spaccatura di ieri in Senato sulla Tav, le tensioni tra i due soci di governo, Lega e Movimento Cinque Stelle, sembrano diventate insanabili. 

Dopo una giornata di tensione durante la quale il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è salito al Colle per parlare con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il vicepremier, ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini si è così espresso in una nota: “Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c'è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori". “Inutile andare avanti a colpi di NO e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di "Signor No. Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni".

L’altro vicepremier e capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi di Maio, ha gettato acqua sul fuoco: “Sono tranquillo, stiamo lavorando per il Paese. Ci sono dei colloqui in corso ma io sono pagato per lavorare per gli italiani”.

La fine del governo gialloverde era stata auspicata questa mattina dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

"Dopo la sceneggiata sulla TAV, dominata da Salvini, ora Conte salga al Colle e la parola passi al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione" ha scritto Rossi su Facebook.

Il senatore ed ex premier Matteo Renzi così ha commentato l'evolversi della situazione.

"Io dico che questa pagliacciata sulla pelle del Paese ha stancato - ha twittato Renzi - Dovrebbero dimettersi tutti e tre: Salvini, Di Maio e il premier se qualcuno si ricorda di avvisarlo".