Cronaca

Castello, la Cassazione annulla tutte le condanne

Cadono le accuse per Salvatore Ligresti, gli ex assessori Cioni e Biagi, Marco Casamonti e Gualtiero Giombini, condannati in appello per corruzione

foto da Facebook - Graziano Cioni

L'inchiesta per corruzione sull'urbanizzazione dell'area di Castello, alle porte di Firenze, iniziò nel 2008. In primo grado tutti gli imputati furono assolti ad eccezione dell'ex assessore Gianni Biagi, condannato per abuso d'ufficio. 

In appello, nell'ottobre scorso, sentenza ribaltata: condannati a due anni e due mesi di carcere l'ex presidente di Fondiaria Salvatore Ligresti, l'ex assessore Gianni Biagi, l'architetto Marco Casamonti e l'ex funzionario di Fondiaria Gualtiero Giombini; a un anno e un mese l'ex assessore Graziano Cioni.

Sette mesi dopo, quando il processo stava per cadere in prescrizione, è arrivata la decisione della Cassazione: annullate senza rinvio, quindi in via definitiva, le condanne della corte d'appello, alcune per prescrizione, altre, come nel caso di Cioni, perchè il fatto non sussiste.

E' quindi  finita nel migliore dei modi per Graziano Cioni. Il pm aveva chiesto la prescrizione del reato. I difensori di Cioni l'assoluzione. E alla fine l'ex sceriffo, il padre della zona blu più grande d'Europa, l'uomo che aveva sempre professato la propria innocenza e aborriva la prescrizione quanto la condanna, ha avuto la sentenza in cui sperava. E il suo incubo è finito.