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Tra guerra e Covid scarseggiano i medicinali

Problemi produttivi o cessata commercializzazione temporanea fanno sparire medicine dagli scaffali delle farmacie. L'elenco di Aifa su quel che manca

Foto d'archivio

Sono antinfiammatori, gastroprotettori, miorilassanti, antivirali comuni per l'herpes labiale e medicine contro l'ipertensione o il broncospasmo, neurolettici e antiepilettici: cos'hanno hanno in comune? Scarseggiano sempre di più e rischiano di diventare introvabili o quasi sugli scaffali delle farmacie. L'elenco aggiornato dei farmaci attualmente carenti è stato diffuso da Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, anche attraverso il suo portale. 

Nei file a disposizione dell'utenza si trovano una quantità di medicinali noti e di uso comune, alcuni da banco, che scarseggiano talvolta per cessata produzione definitiva, ma più spesso per problemi produttivi o cessata produzione temporanea. Si parla di un totale di oltre 3.000 farmaci anche pediatrici per la cui alternativa terapeutica Aifa rinvia al proprio specialista o medico curante.

Ma cosa sta succedendo? Da parte dei distributori si imputa la scarsità di alcune molecole o principi attivi agli effetti prima della pandemia, poi della guerra e anche infine dell'inflazione che provoca rotture di stock con conseguente riduzione di disponibilità dei farmaci. 

Federfarma ha appena diramato una nota in cui si spiega che "può essere difficile trovare anche il semplice paracetamolo" e che tra i medicinali che più scarseggiano figura l'ibuprofene in formulazione da 600 e da 800 nonché per la versione sciroppo

Il presidente nazionale Marco Cossolo riconduce parte del problema anche all'iperutilizzo legato al trattamento domiciliare del Covid-19, il che però vale solo per alcune tipologie di farmaci. La crisi internazionale, la carenza di materie prime e il caro carburanti per trasporti e rifornimenti hanno fatto il resto.