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I predatori di ibis nel mirino dei cacciatori

Dura condanna di Federcaccia dopo il ritrovamento del raro esemplare di eremita ucciso a Punta Ala. "Servono regole più rigide per punire questi atti"

Fronte comune contro il bracconaggio. A sparare a zero sui predatori di specie rare è Federcaccia: "È purtroppo giunta in queste ore la notizia del ritrovamento di un Ibis eremita nei pressi di Thiene, la cui morte dai primi rilievi pare riconducibile a un colpo di fucile. Stessa causa, confermata, per l’altro esemplare di Ibis rinvenuto il primo di settembre a Punta Ala", si legge in una nota. 

I cacciatori ribadiscono che "il bracconaggio non ha nulla a che vedere con la caccia e come cacciatori siamo i primi a condannarlo duramente, sotto qualsiasi forma si presenti, che sia nei confronti di specie rare e preziose o che si manifesti come prelievo di specie consentite oltre i numeri o in modi diversi da quelli previsti dalle normative".

Da qui la richiesta di una stretta sulle regole: "Sono episodi che gettano discredito su tutti i cacciatori, e sono l’assoluta maggioranza, rispettosi e consapevoli nel loro agire nella piena legalità. I primi, come dimostrano i tanti commenti a queste notizie che ci sono giunti, a indignarsi e a chiedere posizioni decise verso chi agendo fuori delle regole attira su tutta la categoria la riprovazione dell’intera società, vanificando in un attimo tutti gli sforzi fatti quotidianamente per dimostrare che il cacciatore è cosa ben diversa dalla figura dello sparatore scriteriato presentata da certa comunicazione. Federcaccia valuterà nei prossimi giorni come prendere provvedimenti concreti contro chi viola le leggi e che non può trovar posto fra le file dei propri associati".