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Il Paxlovid riduce il rischio di morte nei non vaccinati

Il farmaco anti-Covid prodotto da Pfizer riduce dell'89% il rischio di forme gravi dell'infezione secondo uno studio clinico dell'azienda produttrice

Persone con la mascherina - foto di repertorio

Nella lotta contro il Covid prendono sempre più spazio le terapie per combattere questa patologia. Secondo uno studio clinico della Pfizer pubblicato il 16 Febbraio sul New England Journal of Medicine, il Paxlovid, la pillola antivirale prodotta dalla stessa azienda americana, riduce dell'89% il rischio di sviluppare forme gravi o mortali dell'infezione da SarsCov2 in pazienti non vaccinati e ad alto rischio di peggiorare rapidamente.

Nello studio sono stati coinvolti 2.246 malati di Covid non vaccinati e ad alto rischio: 1.120 hanno ricevuto il Paxlovid ogni 12 ore per 5 giorni mentre 1.126 hanno assunto un placebo. 

A 28 giorni dall'inizio del trattamento, nel gruppo che ha assunto il farmaco il tasso di ospedalizzazione e di morte si era ridotto dell'89% rispetto ai pazienti trattati col placebo. Nello stesso lasso di tempo sono morte 13 persone, tutte del gruppo del placebo.

Nello studio della Pfizer si precisa che, nei pazienti che hanno assunto il Paxlovid, anche la carica virale è risultata più bassa.