Parte la fase finale delle primarie del Partito democratico per eleggere il nuovo segretario.
La Convenzione nazionale si è riunita all'hotel Ergife per proclamare i risultati dei congressi di circolo, presente in sala anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, applaudito al suo arrivo.
Tutti e tre i candidati hanno superato la soglia minima del 5 per cento dei voti degli iscritti e quindi tutti e tre sono stati ammessi alle primarie aperte. Continua quindi la sfida fra l'ex premier e segretario uscente Matteo Renzi, il ministro della giustizia Andrea Orlando, il governatore della Puglia Michele Emiliano. E nessuna variazione sulla data del 30 aprile nonostante l'infortunio di Emiliano, caduto durante un ballo e bloccato in ospedale.
Nei 6.033 congressi di circolo hanno votato 266.054 persone pari al 59,08% degli iscritti al PD. I voti validi sono stati 264.719.
Matteo Renzi ha conquistato 176.657 preferenze, pari al 66,73 per cento contro i 66.842 voti di Andrea Orlando (25,25 per cento); e i 21.220 voti di Michele Emiliano (8,02 per cento).
Nella storia del Pd non è mai successo che le primarie aperte mettessero in discussione il risultato di quelle dei circoli. Quindi la vittoria di Renzi sembra scontata. Ma tutta la partita si gioca sulle percentuali: ovvero di quanto Renzi riuscirà a superare il 50 per cento dei voti per confermare la leadership interna messa in discussione dalla disfatta del referendum costituzionale.