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L'Italia supera i 64mila morti, altri 19.903 casi

Numero di decessi in lieve diminuzione rispetto a ieri ma sempre altissimo: 649. Eseguiti 196.439 tamponi. L'Iss: "A gennaio non sarà tutto finito"

Sale rispetto a ieri il numero dei nuovi positivi riscontrati in un giorno in Italia che oggi sono 19.903 secondo il bollettino del Ministero della Salute, ma sono anche stati eseguiti circa seimila tamponi in più, 196.439 in tutto. Dati che arrivano dopo l'ultimo monitoraggio dell'Iss che ha portato il ministro Speranza a far tornare in fascia gialla Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte (non la Toscana, per ora). 

A destare preoccupazione restano sempre i decessi. Oggi il Ministero ne segnala 649 in più, in discesa rispetto ai 761 di ieri ma sempre tantissimi: si tratta, peraltro, di un incremento che porta il numero dei deceduti in Italia a sfondare la quota dei 64mila (64.036 per l'esattezza). 

In risalita anche il tasso di positività che dal 9,8% di ieri supera di nuovo il 10%

Sul fronte dei ricoveri, a fronte di 684.848 attualmente positivi in Italia, sono 28.066 i ricoverati nei reparti ordinari degli ospedali (496 in meno da ieri), mentre nelle terapie intensive, con 195 nuovi ingressi, il totale sale a 3.199 posti letto occupati con un calo, rispetto a ieri, di 66

In isolamento domiciliare ci sono 653.583 persone, i dimessi e guariti sono in tutto 1.076.891, cioè 24.728 in più. I casi totali in Italia salgono oggi a 1.825.775.

Per quanto riguarda le regioni italiane, il Veneto resta quella con il maggior incremento di casi positivi (5.098 in più), seguito da Lombardia (2.736 ) e Emilia-Romagna (1.807). Poi il Piemonte (1.443) e la Campania (1.414).

Intanto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza hanno messo in guardia, nel corso di una conferenza stampa al ministero, dalla tentazione di abbassare la guardia parlando di situazione ancora "critica" e "grave" e di incidenza ancora troppo alta di nuovi casi. Da entrambi è arrivato l'invito alla massima cautela, specialmente in vista del Natale, perché "a gennaio e a febbraio non sarà tutto risolto".