I monitoraggi mostrano una inversione di tendenza nell'andamento della pandemia che sembra stridere con la fine dell'emergenza sanitaria ed il conseguente allentamento delle restrizioni.
Da due settimane la curva dei contagi cresce ed aumenta anche la percentuale di saturazione dei posti letto nei reparti di area medica, migliora invece la situazione nelle terapie intensive.
Omicron e le varianti del Coronavirus continuano a contagiare gli italiani ma con effetti che al momento richiedono minore ricorso alle cure intensive. La panoramica emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe relativa al periodo dal 16 al 22 Marzo.
Nella settimana di riferimento i contagi sono stati 502.773, in aumento del 32% rispetto al precedente rilevamento. I decessi al contrario sono stati 924, inferiori ai 976 della settimana precedente.
La crescita percentuale dei contagi nelle regioni centrali, come la Toscana, è al 30%, più colpite le zone del sud con incrementi di casi fino ad oltre il 40%.
Sono oggi 38 le province dove l'incidenza è superiore a 1.000 casi su 100.000 abitanti. La settimana scorsa erano la metà.
I ricoveri in area medica sono stati quasi 500, il 6% in più mentre i ricoveri in terapia intensiva sono stati 47 in meno ovvero il 9% di flessione rispetto alla settimana precedente.
La situazione giornaliera dei ricoveri Covid in Toscana al 22 Marzo era al 15% di saturazione in area medica ed al 5,8% in terapia intensiva. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria superano il 15% in area medica, mentre non ci sono sforamenti del 10% in terapia intensiva.
Il picco per le terapie intensive è riferito ai 1.717 posti occupati del 17 Gennaio, al 22 Marzo i ricoveri sono scesi a 455. In area medica il picco minimo è stato di 8.234 posti letto occupati il 12 Marzo, ma al 22 Marzo sono stati rilevati 8.969 pazienti nei reparti.
La Toscana oggi, 24 Marzo 2022
In 260 Comuni sono stati rilevati incrementi di positivi per un totale di 5.446 casi in 24 ore.
Le percentuali di saturazione dei posti letto sono al 15,4% in area medica ed al 5,6% in terapia intensiva.