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Lanciata Juice, destinazione Giove

La tecnologia toscana viaggia sulla sonda Juice che adotta strumentazioni costruite in parte presso lo stabilimento Leonardo di Campi Bisenzio

Partita la missione Juice, Jupiter Icy Moons Explorerer dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea per indagare su possibili forme di vita sotto i ghiacci che ricoprono Ganimede, Europa e Callisto, le lune di Giove. 

La spedizione adotta strumentazioni d'avanguardia costruite in parte anche in Toscana, presso lo stabilimento Leonardo di Campi Bisenzio. Dallo stabilimento di Leonardo a Campi Bisenzio due strumenti all’avanguardia integrati nella sonda il telescopio JANUS e lo spettrometro di MAJIS, mentre i pannelli solari (PVA), con una superficie totale di 85mq, sono stati realizzati nello stabilimento di Leonardo a Nerviano, Milano. I quattro pannelli solari, i più grandi mai andati nello spazio, impiegati per la missione sono grandi 85 metri quadrati in arseniuro di gallio e tarati per temperature che possono raggiungere i -135 gradi.

Il lancio oggi dalla base europea di Kourou in Guyana Francese. Il viaggio durerà 8 anni. L’arrivo della sonda su Giove è previsto per Luglio 2031 e, dal 2034, entrando nell'orbita di Callisto, diverrà il primo satellite artificiale a orbitare attorno alla luna di un altro pianeta.

“Siamo orgogliosi di contribuire insieme all’Agenzia Spaziale Italiana e al mondo accademico a questa missione europea per studiare Giove e le sue lune. Juice inizia ora il suo viaggio di otto anni in cui i più grandi pannelli solari mai realizzati per una missione spaziale forniranno l’energia necessaria alla sonda e a tutti gli strumenti a bordo. Tra questi anche ‘occhi’ italiani, la camera ad alta risoluzione Janus e l’iperspettrale di Majis, realizzati da Leonardo, che studieranno una luna molto più lontana della nostra - ha affermato Francesco Rizzi, responsabile del business Spazio & Optronica di Leonardo commentando - Sono proprio missioni come Juice che spingono lontano le frontiere della tecnologia e della conoscenza umana, e incoraggiano i giovani a raccogliere le nuove sfide dello spazio”.

Nel progetto sono coinvolti anche Thales Alenia Space e Telespazio. La prima, jointventure Thales 67% e Leonardo 33%, partecipa alla missione avendo realizzato il Radar Sounder for Icy Moons Exploration con l’Università di Trento e tramite il contributo di alcune unità fornite da NASA/JPL. Con l’Università di Roma La Sapienza, invece, Thales Alenia Space ha lavorato al Ka Translator dello strumento 3GM. Infine, Telespazio, joint venture Leonardo 67%, Thales 33%, attraverso la controllata TelespazioGermany, fornisce supporto ingegneristico e operativo al Centro europeo per le operazioni spaziali dell’ESA (ESOC).