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L'emergenza Covid ci è costata 3 miliardi

Nella crisi sanitaria la voce di spesa pubblica più significativa è stata per i dispositivi di protezione, il 70% del totale e il 3% per i tamponi

In Italia la spesa pubblica per affrontare la crisi sanitaria tra mascherine, guanti e tamponi è costata 3 miliardi. La spesa è stata gestita per lo più dalle regioni (il 61% del totale). A renderlo noto l'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione durante la presentazione alla Camera della sua relazione annuale, una relazione dove sono state anche illustrate le recenti attività connesse all’emergenza Covid.

I dati si riferiscono al primo quadrimestre 2020 il periodo più duro dell'emergenza sanitaria, la Banca dati nazionale dei contratti pubblici ha registrato 61.637 procedure per contrastare l'epidemia per una spesa complessiva di 3 miliardi. Di questi il 70%, oltre 2 miliardi, è stato speso la fornitura di mascherine (il 38% del totale), guanti, camici e visiere (il 31%). Mentre solo il 3% è stato speso per la fornitura di tamponi per i test Covid, per i quali si è speso circa 99 milioni di euro.

Secondo l'Anac era prevedibile l'impatto rilevante sulla finanza pubblica dell'emergenza Covid, un'emergenza che non è stata esente da rischi speculativi, come la lievitazione dei prezzi, la differenza di qualità e quantità delle forniture richieste, ritardi nella consegna.

"A questo dato - scrive Anac nella relazione -, legato in parte alle naturali dinamiche del mercato connesse all'accaparramento di tali prodotti sullo scenario internazionale, non possono ritenersi estranei comportamenti speculativi e predatori da parte di soggetti variamente posizionati lungo la catena di fornitura, come già emerso da svariate indagini della magistratura".