Politica

Luca Lotti punta tutto sul 40

Nonostante la bocciatura della riforma costituzionale, il sottosegretario rilancia su Twitter l'azione del governo Renzi. che ancora non si è dimesso

Luca Lotti

Il risultato del referendum costituzionale è stato chiaro: il 59,1 per cento degli italiani ha detto No alla riforma costituzionale del governo Renzi, oltretutto con un'affluenza alle urne altissima, il 68,4 per cento degli aventi diritto, anche se non c'era alcun quorum da superare.

Ma l'ala renziana del Pd non molla e mentre a Roma Matteo Renzi ha convocato per le 18.30 il Consiglio dei ministri dopo un incontro con il presidente della Repubblica Mattarella durante il quale non ha rassegnato ufficialmente le dimissioni annunciate ieri, il suo braccio destro Luca Lotti ha twittato una fase eloquente: "Tutto è iniziato col 40% nel 2012. Abbiamo vinto col 40% nel 2014. Ripartiamo dal 40% di ieri!".

Il riferimento è ai risultati conseguiti da Matteo Renzi nel 2012 quando perse le primarie del Pd contro Pierluigi Bersani (40% dei voti contro il 60), nel 2014 quando vinse le Europee con il 40,8% e infine ieri, la sconfitta più bruciante (amministrative a parte), la bocciatura della riforma costituzionale del ministro Boschi (59,9 per cento dei No contro il 40,1 per cento dei Sì). Due sconfitte e una vittoria. Sicuri che il 40 porti davvero fortuna?

In attesa che il destino si sveli, la direzione nazionale del Pd annunciata per domani per discutere dell'esito del referendum è stata rinviata a mercoledì alle 15.