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Ma a tavola no, ecco quanto abbiamo speso a Natale

Abbiamo risparmiato sui regali, sugli addobbi e sulle vacanze ma a tavola no. Tra cene e pranzi circa 3 miliardi di euro sono stati cucinati

Nove italiani su dieci sono rimasti a casa a cucinare o a scaldare cibo da asporto da servire sulle grandi tavolate che hanno ricordato Gli anni d'oro del grande Natal con 8 posti in media a sedere. Quasi uno sfogo dopo le restrizioni numeriche della pandemia. Ma dalla pandemia è arrivata anche l'eredità dei prodotti da forno con torte rustiche e dolci fatti in casa che hanno spopolato. La farina non è mancata.

Nove italiani su dieci hanno deciso di trascorrere le feste a casa con parenti o amici e Coldiretti ha fatto il conto. Circa 3 miliardi di euro.

Alla cena della vigilia è stato servito soprattutto pesce su 7 tavole su 10 mentre a Natale a prevalere è stata la carne con bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo, pizze rustiche e i dolci fatti in casa, con il record di una media di 3 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti, ed un ritorno alle tavolate.

Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per oltre otto italiani su dieci, assieme alla frutta locale di stagione, mentre il panettone ha superato il pandoro, consumati spesso in abbinamento a dolci locali fatti in casa.

Ma il conto?

Eccolo: 950 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 550 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 300 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 550 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 200 per pasta e pane e 190 milioni di euro per formaggi e uova.