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Niente proroga fino al 2023 per le 'vecchie' concessioni balneari

Lo ha stabilito la Cassazione: la proroga è valida solo per le concessioni successive al decreto legge del 2009 che ha introdotto le proroghe tacite

Foto di repertorio

Nuovo colpo di scena, in negativo, per i titolari delle concessioni balneari. La Corte di Cassazione ha stabilito oggi che la decisione del Consiglio di Stato che ha prorogato fino al 31 Dicembre del 2023 le concessioni è valida solo per quelle successive al decreto legge 194 del 2009 che ha introdotto le proroghe tacite. Le concessioni rilasciate o rinnovate precedentemente non rientrano nella proroga.

La sentenza della Cassazione riguarda in particolare la concessione di un lido rilasciata dal Comune di Genova nel 1998 e scaduta a fine 2009: secondo i giudici, non rientra nella proroga perchè già rinnovata dalla stessa amministrazione comunale nel 2008. Il titolare della concessione aveva presentato ricorso in Cassazione alla fine di un lungo contenzioso legale contro la convalida da parte del Tribunale del riesame del sequestro per occupazione abusiva di spazio demaniale marittimo. Ma la Cassazione, in base al principio sopra descritto, ha confermato il sequestro.