La lunga audizione davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche dell'amministratore delegato del Monte dei Paschi Marco Morelli, appena riconfermato dal Ministero dell'economia nel suo incarico, si è conclusa con un appello inaspettato rivolto proprio ai deputati e senatori che siedono nella commissione: "Aprite un conto corrente al Monte dei Paschi - ha detto Morelli - serve un segnale concreto di fiducia nella nuova gestione della banca, ora controllata dallo Stato".
Anche perchè nonostante che la banca senese stia recuperando più velocemente del previsto la raccolta e i depositi perduti nel 2016 (perdite - secondo Morelli - aggravate anche dall'esito negativo del referendeum costituzionale), per la ripresa servirà altro tempo. "Il ritorno della banca a una redditività sostenibile e al recupero di quote del mercato non possono essere realizzati in breve tempo - ha detto Morelli - Al 30 di settembre sono stati recuperati undici miliardi di euro e il ripristino va al merito dei lavoratori della banca".
Durante l'audizione, Morelli insieme al presidente di Mps Alessandro Falciai ha consegnato la lista dei cento grandi debitori insolventi dell'istituto di credito e l'elenco è stato subito secretato.
Morelli ha anche risposto ad alcune domande sui mesi trascorsi ai vertici del Monte dei Paschi fra l'ottobre del 2008 e il febbraio 2009, periodo al termine del quale la Banca d'Italia gli ha inflitto una sanzione da duecentomila euro. Morelli ha replicato sottolineando che, in sede penale, la sua posizione è stata archiviata e che contro la sanzione ha presentato a suo tempo ricorso. Per iul resto, "quando fui nominato cfo, le operazioni Antonveneta e Fresh erano già state concluse - ha ricordato Morelli - Insieme al capo del risk management facemmo una ricognizione dell'area finanza chiedendo al direttore generale Vigni di fare audit sulle attività di tesoreria, capital management e finanza portate avanti dalla società del gruppo. La richiesta venne esaudita due mesi dopo, l'audit andò avanti per due o tre mesi, non venni mai messo al corrente dell'esito e dopo le vacanze di Natale comunicai la mia decisione di andarmene. Mi sono dimesso ai primi del febbraio 2009".