Attualità

Infettati dal Covid contagiosi anche 2-3 giorni prima dei sintomi

Le persone contagiate dal SarsCoV2 emettono particelle del virus anche 3 giorni prima di manifestare sintomi. Studio dell'Università di Hong Kong

In tutto il mondo sono migliaia i ricercatori e gli scienziati che stanno studiando il SarsCoV2, ovvero il coronavirus che ha generato la pandemia di Covid-19. E dai primi riscontri emerge sempre di più  l'importanza di intercettare gli asintomatici per comprendere le modalità di diffusione del contagio e prevenirlo. 

Sembra accertato che chi è stato infettato emette particelle del virus anche prima di mostrare i sintomi. In uno studio dell'Università di Hong Kong, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, si legge che la contagiosità di un infettato può iniziare fino a tre giorni prima che insorgano febbre, mal di testa e tosse. Quindi le misure di controllo e prevenzione messe a punto dai governi per limitare la diffusione dell'epidemia dovrebbero essere calibrate tenendo conto anche di questa "considerevole trasmissione asintomatica".

La ricerca è stata effettuata in Cina su 94 pazienti con diagnosi di Covid-19 e ha evidenziato anche che dall'infezione alla comparsa dei sintomi sono trascorsi mediamente cinque giorni e che l'apice della contagiosità verrebbe raggiunta proprio nelle ore immediatamente precedenti al primo starnuto o colpo di tosse. Poi decresce.

I dati sono stati confermati anche dall'epidemiologico Giovanni Rezza dell'Istituto superiore di Sanità: "Il SarsCov2 è un virus nuovo e si comporta diversamente dal coronavirus della Sars del 2013" ha detto Rezza.

Di qui l'estrema rilevanza degli screening di massa come quello avviato in Toscana su 400mila persone particolarmente esposte al rischio Covid (operatori sanitari, lavoratori dei servizi essenziali e altre categorie). Individuando per tempo i positivi asintomatici, si possono anticipare misure di prevenzione sostanziali come l'isolamento e limitare in misura assai più drastica di adesso la circolazione del virus.