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Primo trapianto di utero, dimessa la paziente

La donna dopo 17 giorni dall'intervento è tornata a casa. L'organo donato da una toscana deceduta per un arresto cardiaco improvviso

E’ tornata a casa dopo 17 giorni di ricovero ed è in ottime condizioni la paziente siciliana sottoposta al primo trapianto italiano di utero (vedi articolo collegato). La donna, 29 anni, affetta da sindrome di Rokitansky e nata senza l’organo, era stata operata a Catania il 21 agosto scorso da un’equipe composta da medici e operatori sanitari del Centro trapianti del Policlinico e dell’Ospedale Cannizzaro

Il trapianto era stato possibile grazie a una sperimentazione approvata dal Centro nazionale trapianti nel 2018 e dopo la ricerca durata oltre un anno di una donatrice deceduta compatibile. A donare l'organo una donna toscana di 37 anni deceduta per un arresto cardiaco improvviso, che aveva espresso il consenso alla donazione e che in passato aveva avuto gravidanze terminate con parto naturale. La paziente è stata selezionata in base a caratteristiche di compatibilità con la donatrice toscana.

"Continueremo con le biopsie periodiche, ogni 15 giorni per i primi 2 mesi e poi ogni 30 per i successivi 3, in modo da poter verificare costantemente la tenuta del trapianto. A quel punto potremo iniziare il percorso di procreazione medicalmente assistita con gli ovociti prelevati alla paziente poco prima dell’intervento. Il tutto per raggiungere l’obiettivo del trapianto: ovvero che la signora porti a termine una gravidanza”, ha detto il professor Paolo Scollo dell’Ospedale Cannizzato.

Per il dottor Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti “il successo di questo primo tentativo è la conferma della bontà del protocollo e premia il grande lavoro delle equipe del Cannizzaro e del Policlinico di Catania, oltre che di tutta la rete trapiantologica italiana che ha collaborato alla ricerca della donatrice, in particolare i coordinamenti di Sicilia e Toscana. In questo momento già 7 nuove pazienti sono pronte a ricevere un utero e altre 15 stanno completando l’iter valutativo per l’iscrizione in lista d’attesa. Siamo pronti quindi a ripetere anche subito l’esperienza del trapianto, raccogliendo il gesto di generosità di una eventuale nuova donatrice”.