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Riapertura totale e le terapie intensive deflagrano

L'Istituto superiore di sanità ha simulato 92 scenari conseguenti alla progressiva riapertura delle attività, prospettando rischi altissimi

Prima di annunciare il cronogramma della fase 2, il governo ha esaminato uno studio dell'Istituto superiore di sanità che disegna 92 scenari di rischio di nuove impennate dell'epidemia di Covid a seconda delle attività produttive e dei servizi che ripartono. Prendendo come base i dati raccolti finora sulla curva epidemiologica, l'unità di misura è il cosidetto indice Rt, che misura la potenziale trasmissibilità della malattia in base alla situazione contingente.

L'ipotesi peggiore, quella della riapertura totale delle attività incluse le scuole, ha un indice Rt altissimo: gli infettati aumenterebbero in modo esponenziale e le terapie intensive degli ospedali esaurirebbero i posti letto entro l'8 giugno. Non sarebbe più possibile curare i malati gravi, ci sarebbe una strage.

Un altro scenario prevede invece di riaprire le fabbriche e tutte le altre attività, senza telelavoro e con le scuole ancora chiuse, e in questo caso i posti in terapia intensiva andrebbero in saturazione nei primi giorni di agosto.

L'epidemia riprenderebbe vigore anche lasciando a casa dal lavoro gli ultracinquantenni e limitando al massimo le uscite degli anziani.

Insomma, la Fase 2 comporterà a prescindere un incremento degli infettati, come ha dimostrato la Germania che la settimana scorsa ha allentato alcune restrizioni, riaprendo ad esempio i negozi, e oggi ha annunciato di essere tornata a livelli di contagio molto alti, con ogni positivo che trasmette il virus almeno ad un'altra persona.

E' per questi motivi quindi che il governo italiano ha deciso di procedere con estrema prudenza in merito alle riaperture, diluendole in quattro settimane fino a giugno, e predisponendo nuovi protocolli di controllo a partire dal 4 Maggio.

"Abbiamo messo a punto un meccanismo che ci permette di intervenire come se avessimo dei rubinetti: dal 4 Maggio allentiamo qualche misura ma siamo pronti a chiudere di nuovo attraverso un algoritmo matematico e il controllo dei dati - ha spiegato oggi il premier Conte - Ai presidenti di Regione ho chiesto un database aggiornato, calcolando i dati e le capacità di posti letto delle terapie intensive e di fronte alla prospettiva che possa risalire il contagio, possiamo intervenire in modo mirato sul territorio".