Politica

Rossi, il Pd e la catastrofe giovani

Il governatore toscano, candidato alla segreteria del dem ha contestato l'ex premier Matteo Renzi durante la direzione nazionale del parito

Enrico Rossi

E' stato il primo a candidarsi alla segreteria del Pd in alternativa a Matteo Renzi e il primo a lanciare una petizione on line per sostenere il governo Gentiloni fino alla fine naturale della legislatura, nel 2018. Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ha avuto parole dure contro l'ex premier intervenendo alla direzione nazionale del Pd (vedi articoli collegati).

"Un conto e' stato il risultato elettorale alle europee, altro conto e' una sequela di risultati sui territori che non sono stati assolutamente incoraggianti - ha dichiarato Rossi dal palco - Dobbiamo domandarci se la nostra azione di governo e' stata adeguata. Io non dico che non c'e' stato impegno. Quello che a mio parere e' mancato sono alcune scelte fondamentali. E persino una visione di fondo del paese. E cioe' quali forze sociali vogliamo aiutare e quale sistema di alleanze vogliamo perseguire. Su questo non siamo stati adeguati".

Rossi ha individuato come priorità per il governo Gentiloni "la poverta', legge elettorale e un segnale che ridia ai giovani un po' di lavoro". "Fra i giovani c'e' una catastrofe, uno sprofondo di consensi, che non recuperiamo mettendo in tasca 500 euro ai diciottenni - ha detto Rossi - Avremmo fatto meglio ad assumere 15mila giovani nella ricerca".

"Sono d'accordissimo nel mettere al primo posto l'interesse del paese e vedo che l'interesse del paese consiste prima di tutto nel far durare questo governo - ha ribadito Rossi - C'e' da dare al paese una certa stabilità. Veniamo da una campagna elettorale che si trascina da maggio. I cittadini hanno bisogno di capire, di ragionare. Non hanno bisogno delle nostre divisioni".