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Rugby 6 Nazioni, Italia sconfitta 50 a 10 dalla Francia

Azzurri inconsistenti con i toscani Cannone e Lucchesi partiti dalla panchina. I francesi ci hanno battuti 42 volte su 45 partite disputate

Ancora una sconfitta. Per l’Italia è iniziato così il 6 Nazioni 2021, il più importante torneo internazionale di rugby a 15 dell'Emisfero Nord, nato nel 1883 tra le quattro nazionali di Inghilterra, Scozia, Galles ed Irlanda e poi allargato alla Francia e, dal 2000, all’Italia.

Dopo la partita di oggi statisticamente sono 518 i punti messi a segno dagli azzurri oltre la linea di meta francese contro i 1391 della Francia. 52 le mete italiane, ben 190 quelle francesi.

Allo Stadio Olimpico il nostro Franco Smith ha schierato una squadra estremamente giovane e con poca esperienza internazionale, che presto ha pagato dazio nel confronto con i forti transalpini.

La Francia non è mai apparsa in difficoltà ed ha dominato per tutta la durata dell’incontro.

Per quanto visto oggi all’Olimpico la squadra di Fabien Galthié continua ad essere la favorita alla vittoria finale di questo 6 Nazioni, anche in considerazione del passo falso commesso dall’Inghilterra, battuta ieri nel tempio di Twickenham da una magnifica Scozia.

La partita degli azzurri, con i toscani Niccolò Cannone e Gianmarco Lucchesi partiti dalla panchina ed entrati nel secondo tempo, è stata deludente sotto ogni punto di vista.

Indipendentemente dall’indiscutibile valore degli avversari i ragazzi sono apparsi fragili ed imprecisi. Troppi gli errori commessi durante la trasmissione dell’ovale, con passaggi approssimativi e tanti palloni giocati in malo modo. In difesa non è andata meglio, anzi. In molti frangenti gli Azzurri in campo non hanno espresso sufficiente carica agonistica per contrastare i transalpini, anche quando l’attacco francese non ha presentato particolari situazioni difficili da gestire. I placcaggi sono stati i grandi assenti, e non solo quelli in momenti determinanti. E nel rugby si sa, quando mancano o si sbagliano i placcaggi gli avversari vanno a nozze.

Sabato prossimo l’Italia gioca a Twickenham per incontrare una Inghilterra arrabbiata e feroce.

Franco Smith in alcune interviste recenti ha paragonato il progetto di far crescere il rugby italiano alla costruzione di una cattedrale. Per farlo ha a disposizione un gruppo di ragazzi talentuosi che ieri hanno subito una dura lezione e compreso quanto il percorso sia lungo e difficile.

La cattedrale non è neppure abbozzata. Per adesso c’è solo un mucchio si splendidi sassi.

Un mucchio di sassi smette di essere un mucchio di sassi nel momento in cui un singolo uomo lo contempla, portando con sé l’immagine di una cattedrale” (Antoine de Saint Exupery)

Italia: 15 Jacopo Trulla, 14 Luca Sperandio, 13 Marco Zanon, 12 Juan Ignacio Brex, 11 Montanna Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Michele Lamaro, 7 Johan Meyer, 6 Sebastian Negri, 5 David Sisi, 4 Marco Lazzaroni, 3 Marco Riccioni, 2 Luca Bigi, 1 Daniele Rimpelli
A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Danilo Fischetti, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Niccolò Cannone, 20 Federico Ruzza, 21 Maxime Mbanda, 22 Guglielmo Palazzani, 23 Carlo Canna

Marcatori Italia:

Meta: Sperandio (64’)

Trasformazione: Garbisi (65’)

Calcio piazzato: Garbisi (19’)

Francia: 15 Brice Dulin, 14 Teddy Thomas, 13 Arthur Vincent, 12 Gael Fickou, 11 Gabin Villiere, 10 Matthieu Jalibert, 9 Antoine Dupont, 8 Gregory Alldritt, 7 Charles Ollivon (c), 6 Dylan Cretin, 5 Paul Willemse, 4 Bernard le Roux, 3 Mohamed Haouas, 2 Julien Marchand, 1 Cyril Baille
A disposizione: 16 Pierre Bourgarit, 17 Jean-Baptiste Gros, 18 Dorian Aldegheri, 19 Romain Taofifenua, 20 Anthony Jelonch, 21 Baptiste Serin, 22 Louis Carbonel, 23 Damian Penaud

Marcatori Francia:

Mete: Cretin (5’), Fickou (26’), Vincent (29’), Dulin (48’), Dupont (52’), Thomas (56’, 73’)

Trasformazioni: Jalibert (6’, 27’, 30’, 50’, 53’, 57’)

Calcio piazzato: Jalibert (9’)