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Vaccini, Moderna chiede il via libera alla terza dose

Dopo Pfizer anche Moderna presenterà i dati relativi alla terza dose all'agenzia del farmaco statunitense (Fda). L'Ema frena: "Non è urgente"

Anche la casa farmaceutica americana Moderna presenterà nei prossimi giorni i dati relativi agli studi effettuati sulla terza dose del vaccino anti Covid all'ente regolatorio dei farmaci degli Stati Uniti, la Food and Drug Adeministration (Fda), a quello europeo (Ema) ma anche a quelli di altri Paesi di tutto il mondo.

A metà Agosto sono state Pfizer e BioNTech ad annunciato di aver presentato all'agenzia del farmaco statunitense i dati iniziali della loro sperimentazione a supporto della valutazione della terza dose. Moderna si prepara a presentare alle agenzie regolatorie una documentazione che consiste nello studio di fase 2 sul suo vaccino a Rna messaggero, mRNA-1273.

All'interno del documento anche i risultati di una analisi che dimostrano come una dose di richiamo di 50 microgrammi "ha indotto robuste risposte anticorpali" di oltre 40 volte contro la variante Delta, di 32 volte contro la Beta e di di 43,6 volte contro Gamma.

Nei gironi scorsi il ministro alla sanità Roberto Speranza aveva definito "molto probabile" che anche nel nostro Paese il ciclo vaccinale potesse essere esteso con una terza dose di siero.

"Sulla possibile terza dose di vaccino la nostra comunità scientifica, che è in assoluto di primo'ordine, sta facendo le sue valutazioni e presto arriveranno le sue determinazioni - ha dichiarato il ministro - ma io ritengo molto probabile che andremo nella direzione di assumere la terza dose, partendo con tutta probabilità dai più anziani e dai più fragili".

Sulla stessa linea l'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, che frena sulla terza dose: "Sulla base delle prove attuali, non è urgente la somministrazione di dosi di richiamo dei vaccini Covid-19 alle persone già completamente vaccinate nella popolazione generale".