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Ucraina, Draghi su ruolo Italia e crisi economica

L'Italia prepara 3.400 soldati. Il premier ha illustrato le criticità dovute alle operazioni in corso e le ripercussioni della crisi economica

L'informativa del presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla Camera ha toccato i vari aspetti della crisi conseguente l'invasione della Ucraina, dove vivono 2.000 cittadini italiani.

"Stiamo pianificando in coordinamento con le principali ambasciate dell'Unione Europea un'evacuazione in condizioni di sicurezza" ed ancora "l'Ambasciata italiana a Kiev è aperta, pienamente operativa, e mantiene i rapporti con le autorità ucraine, in coordinamento con le altre ambasciate, anche a tutela degli italiani residenti. L'Ambasciata resta in massima allerta ed è pronta a qualsiasi decisione. Abbiamo già provveduto a spostare il personale in un luogo più sicuro" ha spiegato il premier.

"L'offensiva ha già colpito in modo tragico la popolazione ucraina: il Ministero dell'Interno ucraino registra vittime civili. Le immagini di cittadini inermi costretti a nascondersi nei bunker e nelle metropolitane sono terribili e ci riportano ai giorni più bui della storia europea. Si registrano lunghe file di auto in uscita da Kiev e da altre città ucraine, soprattutto verso il confine con l'Ue. È possibile immaginare un ingente afflusso di profughi verso i Paesi europei limitrofi" ha spiegato Mario Draghi.

"L'esercito russo ha preso il controllo della zona della centrale nucleare di Chernobyl. L'Ucraina conta finora 137 soldati uccisi e 316 feriti dall'inizio dell'attacco e parla di 800 uomini persi dalle forze russe, che invece non hanno ancora fornito dati sulle vittime dell'invasione" ha aggiunto.

"La nostra priorità oggi deve essere rafforzare la sicurezza del nostro continente e applicare la massima pressione sulla Russia perché ritiri le truppe e ritorni al tavolo dei negoziati. Nel Consiglio Europeo di ieri abbiamo approvato misure molto stringenti e incisive, che erano in preparazione da settimane. I relativi atti legislativi sono discussi in queste ore a Bruxelles, e per questo non posso renderne conto in modo esaustivo. Saranno finalizzati e adottati in tempi rapidissimi. Martedì ritornerò sul tema".

Per quanto riguarda le sanzioni "l'Italia è perfettamente in linea con gli altri Paesi dell'Unione Europea, primi tra tutti Francia e Germania. Le misure sono state coordinate insieme ai nostri partner del G7, con i quali condividiamo pienamente strategia e obiettivi" ha detto Draghi che ha aggiunto "Le sanzioni che abbiamo approvato, e quelle che potremmo approvare in futuro, ci impongono di considerare con grande attenzione l'impatto sulla nostra economiaLa maggiore preoccupazione riguarda il settore energetico, che è già stato colpito dai rincari di questi mesi: circa il 45% del gas che importiamo proviene infatti dalla Russia, in aumento dal 27% di dieci anni fa".

"Le forze italiane che prevediamo essere impiegate dalla NATO sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni - circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e a velivoli in Romania; e da altre che saranno attivate su richiesta del Comando Alleato. Per queste, siamo pronti a contribuire con circa 1400 uomini e donne dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili".