La sostituzione di Corradino MIneo e Vannino Chiti dalla commissione è stata decisa dall'Ufficio di presidenza del gruppo del Partito democratico a Palazzo Madama per limitare il fronte interno del dissenso al ddl sulle riforme istituzionali.
I 14 senatori che per protestare contro questa decisione si sono autosospesi sono, oltre a Chiti e MIneo, Paolo Corsini, Felice Casson, Erica D'Adda, Nerina Dirindin, Maria Grazia Gatti, Sergio Lo Giudice, Claudio Micheloni, Massimo Mucchetti, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci, Renato Turano e Francesco Giacobbe. Corsini ha chiesto ufficialmente un necessario e urgente chiarimento prima dell'assemblea del Pd del 17 giugno.
Categorico il premier Matteo Renzi che, da Pechino, ha commentato: ''Non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo. Il fatto che Mineo parli di epurazione è stupefacente. Il partito non è un taxi che si prende solo per farsi eleggere''.
Secondo il coordinatore regionale del Pd toscano Dario Parrini i senatori autosospesi hanno ''tutto il diritto di manifestare le loro opinioni''. ''Non possono invece invocare il diritto di veto sulle riforme approvate dalla grande maggioranza del Partito democratico - continua Parrini - così come non è accettabile il vittimismo''.
Per quanto riguarda invece le accuse di scarsa democrazia e volontà epuratrice avanzate da esponenti di Forza Italia e M5S, Parrini ha dichiarato: ''Le prenderemo in considerazione quando questi due partiti, abili ad annunciare primarie senza farle o facendole per finta, avranno dimostrato di saper promuovere un congresso serio e di attivare un decimo della democrazia interna dei processi di selezione delle classe dirigente che il Pd ha messo in campo in questi anni''.
Solidarietà ai senatori Pd autospsesi è giunta dal consigliere regionale di Sel Mauro Romanelli.