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Rossi: "Renzi disturba i potentati"

Dopo l'avviso di garanzia al padre del premier per bancarotta fraudolenta, il governatore toscano attacca "i potentati e economici e mediatici"

Mentre in una lettera ai mezzi di informazione Tiziano Renzi ribadisce la sua estraneità ai reati che gli vengono contestati dalla Procura di Genova in merito al fallimento nel 2013 della società' di distribuzione giornali Chil post (ceduta da Renzi tre anni prima), il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi rilascia dichiarazioni pesanti contro quelli che lui definisce "i potentati economici e mediatici".

"L'aveva già ricevuto sei mesi fa Tiziano Renzi l'avviso di garanzia - dice Rossi - Oggi e' diventata una notizia. Allora mi chiedo, e' diventata una notizia forse perché i potentati economici e mediatici hanno deciso che Renzi bisogna bombardarlo un po' perché ha rotto i coglioni a qualcuno? Perché sei mesi fa il Corriere della sera metteva in evidenza che Tiziano Reni era un simpaticone? Questo e' un paese malato, e' palese che non tiene più"". 

"La Costituzione dice che fino a sentenza definitiva c'è presunzione di innocenza - prosegue il governatore - Quindi non può' essere un avviso di garanzia, un rinvio a giudizio e nemmeno una sentenza non definitiva a rendere colpevole. Credo che bisogna trovare il modo di raffreddare un circuito mediatico-giudiziario e credo che questo sarebbe positivo anche per il paese".

Ai cronisti che gli hanno chiesto se, a suo avviso, può esserci un collegamento fra l'avviso di garanzia a Tiziano Renzi e il taglio delle ferie ai magistrati contenuto nella riforma della giustizia, Rossi risponde difendendo l'indipendenza della magistratura.

"Non si può guardare tutto dal buco della serratura - dichiara il presidente -  Non credo che ci sia alcun intervento perverso da parte della magistratura. Fa il suo mestiere".