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Rossi: "Taglio le Asl entro la fine dell'anno"

Durante l'audizione in commissione sanità il governatore ha annunciato la nomina di 3 commissari che procederanno in 6 mesi agli accorpamenti

E' una "rivoluzione della qualità in sanità" quella annunciata, con queste parole dal presidente della Regione, Enrico Rossi, che nel corso dell'udienza davanti ai membri della commissione sanità del consiglio regionale, ha aggiunto qualche tassello a quanto già si sapeva sulla riorganizzazione delle Asl.

Prima cosa i tempi: l'idea è quella di presentare un collegato alla finanziaria da approvare entro l'anno, con cui si nomineranno 3 commissari che studieranno le carte e in 6 mesi massimo prepareranno gli atti per l'accorpamento delle aziende sanitarie. Che saranno 3, una per area vasta, più, eventualmente, una quarta che gestirà l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze

La governance delle nuove Asl sarà prevalentemente ospedaliera ma se qualche accademico dovesse dimostrarsi all'altezza, ben venga, ha detto Rossi. Non ci saranno neocentralismi, ha garantito Rossi, con i dipartimenti specializzati che saranno disseminati su tutta l'area vasta di competenza di ogni azienda sanitaria.

Parallelamente si procederà in direzione dei prepensionamenti, sfruttando la legge Fornero, per quanto riguarda una parte dei dirigenti. "L'obiettivo - ha detto Rossi - è quello di mettere in sicurezza il sistema sanitario per i prossimi 5-6 anni"

Una riforma che si è resa necessaria, come ha spiegato Rossi, per i tagli alle Regioni (oltre 4 miliardi), disposti dal governo che si sommano con quelli degli esecutivi precedenti. 

Se la riduzione delle Asl, con la conseguente programmazione degli acquisti su area vasta e la riduzione della spesa per tecnologie superflue, insieme ai prepensionamenti non dovessero essere sufficienti a far quadrare i conti si dovrà, ha detto Rossi, introdurre un superticket. Un male che, ha detto il governatore, "probabilmente si renderà necessario"

Rossi ha ipotizzato anche una revisione delle tariffe applicate per la libera professione intramoenia dei medici, definendole troppo "troppo elevate".