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La Regione no alle tendopoli per migranti

La vicepresidente Saccardi ha ammesso: "Il sistema dei piccoli nuclei da 10 persone dovrà essere implementato" ma niente limiti all'accoglienza

Il modello toscano di accoglienza dei migranti non ne vuole sapere di andare in soffitta, nemmeno di fronte alla nuova ondata di arrivi che nelle prossime ore dovrebbe portare altre 610 persone nel Granducato.

"Ci siamo sempre dichiarati contrari all'idea di tendopoli e caserme con numeri troppo importanti - ha spiegato la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi - Sappiamo che forse il sistema dei piccoli nuclei da 10 persone dovrà essere implementato per organizzarsi su numeri un po' più alti, però noi continuiamo a pensare che le tendopoli o le caserme non siano il modo adatto per organizzare l'accoglienza".

Per evitare di trasformare l'accoglienza in occupazioni, però, Saccardi tira dritto con la ricetta lanciata 5 anni fa dal presidente uscente Enrico Rossi. "Continuiamo a lavorare con le prefetture, di cui capiamo bene le esigenze - ha aggiunto Saccardi -, affinché il nostro modello continui a reggere, perché aiuta l'integrazione, non crea allarme sociale, e affida al mondo del volontariato e della cooperazione sociale la gestione di tutti questi arrivi".

E mentre altre Regioni, dal Friuli alla Val d'Aosta hanno deciso di dire basta agli arrivi sui rispettivi territori, la Toscana è pronta a fare la sua parte.

""Diventa difficile mettere limiti al numero di persone accolte se non li si pongono a livello nazionale - ha detto Saccardi -. Il sistema funziona attraverso una ripartizione degli arrivi sulle Regioni secondo un accordo firmato da tutti in conferenza Stato-Regioni. Il limite non può metterlo una singola regione".