Si annidavano del deep web, cioè nei meandri di internet che sfuggono ai motori di ricerca, i pedofili smascherati dalla polizia postale al termine di una vasta operazione condotta in tutta Italia le cui ramificazioni sono arrivate anche in Toscana. In tutto sono tre le persone finite in manette: devono rispondere di detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico. Uno di loro è accusato anche di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Trentatre i denunciati.
La polizia postale ha sequestrato centinaia di supporti informatici con dentro migliaia di files pedopornografici. Si tratta soprattutto di immagini e video di donne, quasi tutte adolescenti, nude e in pose provocanti. Immagini, a quanto pare, che i partecipanti alla chat inviavano dopo averle rubate da cellulari e computer in riparazione. C'è chi inviava la foto dell'ex fidanzata e chi quella della sorella minore di dodici anni.
Le perquisizioni sono state condotte praticamente in tutta Italia. Queste le regioni toccate, oltre alla Toscana: Campania, Lazio, Piemonte,Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia, Calabria, Marche, Abruzzo, Veneto, Liguria, Trentino Alto Adige.