Economia

ChiantiBanca, gruppo di soci contesta Iacopozzi

Dopo la lettera inviata dal presidente della banca ai dipendenti sull'adesione al gruppo Iccrea, durissima nota dell'Associazione soci di Chiantibanca

Cristiano Iacopozzi

In una lettera inviata ai dipendenti e diffusa anche attraverso i mezzi di informazione, oggi il presidente di ChiantiBanca Cristiano Iacopozzi ha ribadito le ragioni che hanno portato il cda  a convocare per il 10 dicembre una nuova assemblea dei soci per votare l'adesione dell'istituto al gruppo Iccrea, cancellando così la decisione assunta nel dicembre 2016 di aderire alla Cassa Centrale del Trentino (vedi qui sotto l'articolo collegato).

Poche ore dopo un gruppo di soci di ChiantiBanca, riuniti in un'associazione, ha annunciato in una nota che in assemblea si opporrà all'adesione di Iccrea, dichiarando che nella lettera ai dipendenti "Iacopozzi è riuscito a infilare una serie di errori e di omissioni che creano seri dubbi e preoccupazioni per il futuro di ChiantiBanca".

Secondo il gruppo dei soci in questione non sarebbe vero che "l'adesione al gruppo trentino metterebbe a rischio ChiantiBanca" così come dichiarano che "è falso attribuire alla Cassa centrale del Trentino la responsabilità di aver rfiutato la costituzione di un gruppo unico".

Il gruppo di soci chiede anche di conoscere a quali condizioni Iccrea fornirebbe venti milioni di euro a ChiantiBanca come annunciato da Iacopozzi e ricordano che la "Cassa centrale del Trentino ha già fornito questo sostegno alla fine del 2016, a tassi molto vantaggiosi rispetto alle condizioni di mercato".

"I venti milioni di Iccrea sarebbero sostitutivi di quelli della Cassa centrale del Trentino e allora a che servono? - chiede l'Associazione soci di ChiantiBanca nella nota - La scelta del cda di aderire a Iccrea potrebbe essere spinta da motivazioni politiche, nell'interesse di pochi e non della banca nel suo insieme".