Dopo aver accolto e disposto la sepoltura della giovane donna palestinese morta all'ospedale di Cisanello dopo il trasferimento d'urgenza dalla Striscia di Gaza, il sindaco di San Giuliano Terme, Matteo Cecchelli, ha denunciato di aver ricevuto una lettera minatoria dagli Stati Uniti.
All'interno, insulti e minacce proprio per aver dato accoglienza alle spoglie della ventenne. "Contiene intimidazioni e un linguaggio intriso d'odio contro di me perché ho accolto con umanità e solidarietà Marah, morta dopo essere riuscita a fuggire da Gaza per curarsi a Pisa - ha spiegato il primo cittadino - il fatto che un sindaco italiano venga insultato e minacciato da Oltreoceano per aver accolto con rispetto e dolore una giovane vittima civile dimostra quanto sia profondo il clima di disumanizzazione e di avvelenamento del dibattito pubblico mondiale".
"Ma se chi minaccia crede di intimidirci, sbaglia profondamente - ha aggiunto Cecchelli - Marah non è morta per caso, bensì per un genocidio portato avanti dal Governo israeliano. Lei è una delle oltre 64mila vittime civili della carneficina in corso a Gaza, un'area martoriata dove i diritti umani vengono calpestati ogni giorno. E sconcertano il silenzio e l'indifferenza delle istituzioni più alte del nostro Paese".
Il sindaco ha informato di aver trasmesso la lettera alle autorità competenti per valutare "possibili profili di reato, tra cui l'incitamento all'odio e l'intimidazione nei confronti di un'istituzione democratica della Repubblica Italiana".
Immediatamente è scattata la solidarietà nei confronti di Cecchelli. "Un atto vile e disgustoso - ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani - esprimo piena solidarietà e vicinanza al sindaco e condanno fermamente il gesto, spia di un confronto pubblico troppo spesso dominato da sentimenti di odio e mancanza di umanità".