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Il maxi rave continua, bloccate le vie d'accesso

La polizia ha chiuso le entrate alla festa abusiva organizzata sulle colline pisane a Tavolaia. Ancora migliaia i giovani all'interno dell'area

Chi vuole può andarsene e nessuno può arrivare, ma restano ancora migliaia i partecipanti al mega rave party iniziato sabato sera a Tavolaia, organizzato come una sorta di villaggio. La festa abusiva, con circa 6.000 giovani arrivati da tutta Italia e anche dall'estero - soprattutto da Francia e Germania -, è andata avanti per l'intera giornata di ieri, domenica, e ancora stanotte. Oltre ai due "muri di casse" dai quali viene sparata musica techno in continuazione, ci sono banchetti dove si può acquistare da bere e da mangiare: pastasciutta, panini, crêpes, birra, liquori fatti in casa... E per dormire tanti camper, altrimenti materassi e sacchi a pelo buttati in terra. E' anche grazie a questo supporto logistico che i "festaioli" possono proseguire nelle danze, tutti senza mascherina, mentre le forze dell'ordine hanno continuato a monitorare la situazione, tenendosi a debita distanza.

Tre i "check point" organizzati dalla Questura di Pisa, attraverso il Commissariato di Pontedera e in collaborazione con la Compagnia carabinieri di San Miniato, per rendere inaccessibile l'area. Il Comune, inoltre, ha attivato da ieri il Centro operativo comunale schierando la Polizia Municipale e la protezione civile, anche a supporto della popolazione che vive in zona, che ha subito l'invasione.

Altro "sostegno" per proseguire nella festa sono le droghe. A quanto pare ne circola di ogni tipo e nell'aria l'odore di hashish e marijuana è spesso pervasiva. Circolando fra le auto, i furgoni e i camper è facile trovare qualcuno collassato a terra o in preda ad allucinazioni. Perché chi frequenta i rave cerca anche lo sballo e a Tavolaia non è certo mancato.

Così, ancora stamani, la situazione è in "stand by". La polizia, per il momento, aspetta che il mega raduno sulle colline pisane vada a spegnersi da solo, senza disordini. Poi verrà il momento di fare i bilanci e di cercare di capire come sia stato possibile mettere in piedi un evento clandestino così gigantesco.