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In duemila per dire addio a Niccolò

Un'intera città si è riversata nella parrocchia di Casellina per il funerale di Niccolò Ciatti, ucciso a calci nella discoteca di Lloret de Mar

Un fiume in piena ha raggiunto la chiesa di Casellina, il quartiere in cui abitava Niccolò Ciatti, il giovane ucciso a calci nella discoteca St Trop a Lloret de Mar sabato scorso. La folla ha letteralmente abbracciato la chiesa che non riusciva a contenerla tutta. In tanti hanno deciso quindi di salutare il giovane nel piazzale antistante la parrocchia. 

Attorno al feretro un tappeto di fiori bianchi e sopra una sciarpa della Fiorentina circondata da numerosi mazzi di fiori, tra cui quelli degli amici del nuoto. Accanto alla panca con i genitori di Niccolò, il padre Luigi e la madre Cinzia, i sindaci di Scandicci Sandro Fallani e di Firenze Dario Nardella, e il sottosegretario alla giustizia Cosimo Maria Ferri. Stamattina a far visita ai genitori di Niccolò si è recato anche Matteo Renzi. 

Tantissimi i giovani presenti. Tra questi gli amici più stretti hanno indossato una maglia bianca e un foulard al braccio sinistro così come aveva chiesto loro di fare la fidanzata Ilaria, a ricordo di una abitudine di Niccolò Ciatti nel vestire. 

Nella sua omelia, il parroco Don Giovanni Paccosi ha detto: "Queste cose sembra impossibile che possano accadere, sembra che su Niccolò abbia trionfato l'odio omicida. Ma non possiamo rimanere schiacciati da questa apparente inutilità di tutto. C'è un giudizio per chi ha fatto questo, non degli uomini ma di Dio". E ancora: "Costruiamo una società differente, non una società dell'odio e della morte". A leggere il passo del Vangelo è stato il vicario della Diocesi di Firenze, monsignor Andrea Bellandi, in rappresentanza del cardinale Giuseppe Betori insieme ad altri esponenti del clero fiorentino.