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Coloranti e allergeni, se le scarpe fanno male alla salute

L'ITS Buzzi di Prato e l'associazione dei consumatori ACU presentano i risultati di un'indagine sulle calzature: 3 su 33 non sono commercializzabili

Il laboratorio di analisi dell'Istituto tecnico superiore Buzzi di Prato, punto di riferimento per i grandi marchi del made in Italy, ha esaminato 33 paia di scarpe di diverse tipologie fornite dall'Associazione Consumatori Utenti ACU. Tre di queste sono risultate non commercializzabili per l'alta concentrazione di sostanze pericolose; sei contengono materiali tossici anche se al di sotto dei limiti di legge; tutte le restanti tranne una non presentano una filiera completamente pulita. Al centro del dibattito, che si è tenuto all'Istituto degli Innocenti di Firenze in seguito alla presentazione dei risultati, le normative italiana ed europea che secondo i relatori sarebbero meno restrittive in materia di import perfino di paesi come la Cina e la Corea. Il progetto è stata un'occasione di confronto per gli studenti di varie scuole della Toscana sul tema del consumo critico, della tracciabilità e dell'etichettatura.