Attualità

Coprifuoco e scuola, Regioni ancora all'attacco

I governatori avevano chiesto con una lettera indirizzata al premier Draghi un confronto sul nuovo decreto Covid. Ma è stato firmato da Mattarella

La pubblicazione in Gazzetta del nuovo Decreto Covid, varato ieri, blocca le richieste dei governatori di limare e rivedere le misure come posticipare il coprifuoco alle 23 e una deroga ai servizi di ristorazione, affinché fossero permessi sia al chiuso che all'esterno per le ore di pranzo e cena.

Ma la bollinatura da parte del presidente Sergio Matterella blocca tutto. 

Sul nodo scuola il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga aveva in giornata annunciato lo strappo col Governo: "l'aver cambiato in Cdm un accordo siglato da noi con i Comuni e le Province sulla presenza di studenti a scuola è un precedente molto grave" che ha "incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni".

Alla sua approvazione, la percentuale sulla presenza in classe dei ragazzi delle superiori in zona gialla e arancione è salita al 70%, rispetto al 60% inizialmente concordato con i governatori. 

Nel decreto resta la deroga fino al limite minimo del 50% di presenza a scuola nel caso di "eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica". 

E la ministra Gelmini chiarisce: "nel decreto ci sarà scritto il 70% ma non metteremo a rischio nessuno. Se non sarà possibile assicurare queste quote regioni ed enti locali potranno derogare. Stiamo lavorando per trovare la quadra".