La richiesta del governo di restituire i 150 euro al mese di scatti maturati nel 2013 - poi rientrata - è stata per la Cgil la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In realtà sono molti i tavoli aperti: blocco dei contratti dal 2009, supplenti che percepiscono lo stipendio, personale Ata costretto a restituire soldi percepiti, blocco delle assunzioni, riduzione delle risorse per la pulizia nelle scuole, precariato, edilizia scolastica, scuole sottodimensionate senza preside.