Lavoro

Scuola: la riforma avanza, la piazza protesta

In centinaia alla manifestazione sotto la prefettura di Firenze. I sindacati si sono rivolti ai parlamentari toscani: "Sospendete il provvedimento"

Mentre le sigle sindacali del mondo della scuola (Flc Cgil Toscana, Cisl Scuola Toscana, Uil Scuola Toscana, Gilda Toscana Snals Toscana) si raccoglievano in via Cavour a Firenze sotto la prefettura, per chiedere il ritiro del Ddl sulla Buona scuola, a Roma la Camera procedeva a tappe forzate nell'approvazione della riforma, articolo dopo articolo. 

Dopo il via libera arrivato ieri all'articolo 9 che rafforza il ruolo dei presidi, definiti sceriffi, che potranno assumere docenti a chiamata con contratti triennali, oggi la discussione si è concentrata sugli articoli 18 e 19 che prevedono l'introduzione di detrazioni fiscali per le scuole paritarie. Un punto che, come ha detto Matteo Renzi, rimarrà anche nella versione definitiva della riforma. Per il resto ha assicurato il premier, porte aperte al dialogo con tutti.

Uno spiraglio di cui hanno approfittato i manifestanti riuniti a Firenze, che hanno inviato a Roma una lettera siglata da tutte le organizzazioni sindacali per chiedere ai parlamentari toscani di bloccare il ddl, riaprire il confronto col mondo della scuola e realizzare così una riforma organica e condivisa entro fine 2015, in modo che possa entrare in vigore per l'anno scolastico 2016-17.

Riforma da cui i sindacati vorrebbero però stralciare la vicenda delle assunzioni dei precari. "La legge di stabilità - hanno scritto i sindacati in una nota congiunta - taglia risorse sul lavoro ATA, anche se prevede la stabilizzazione dei docenti precari (2.020 ATA tagliati e l'impossibilità di fare le supplenze per un totale di 500 milioni di €, a fronte di un miliardo per le assunzioni)". Per questo i sindacati hanno chiesto un decreto d'urgenza su organici e assunzioni in modo da dare risposte certe a docenti, precari e personale amministrativo.

Nel frattempo da Montecitorio è arrivato un altro rinvio, quello dell'introduzione della possibilità di destinare alle scuole il 5X1000. Nessuna cancellazione: "Il governo - ha spiegato il ministro Stefania Giannini - si impegna a riproporre la norma, una volta trovati fondi diversi cercando una copertura aggiuntiva rispetto a quelle già stanziate, in un successivo provvedimento che magari affronti temi di natura fiscale".