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Scuola, l'ultimatum del sindacato al governo

Il segretario della Cgil Toscana è pronto a rinunciare all'assemblea del primo giorno di lezione ma solo se verrà riaperto il confronto sulla riforma

Per il momento la mobilitazione del 15 settembre prossimo è confermata, con l'assemblea di 4 ore, dalle 8 alle 12 indetta a Firenze e decine di altre iniziative su tutto il territorio regionale, ma la Cgil è pronta a un passo indietro se nelle prossime settimane il governo accetterà di allestire un tavolo per discutere del punti deboli della riforma. 

A partire da quello dei precari assunti. "Siamo contenti che siano stati stabilizzati 6.500 precari - ha spiegato Alessandro Rapezzi, segretario regionale della Cgil scuola - ma non ci convincono le modalità d'accesso. Per prima cosa 3.000 di questi 6.500 docenti entreranno in ruolo solo ad anno in corso. In ogni caso poi mancherebbero circa 1.500 docenti per completare l'organico necessario a far funzionare a pieno regime la scuola toscana". 

La richiesta del sindacato è quella di andare a pescare dalle graduatorie provinciali evitando così a qualche docente di dover cambiare regione per poter lavorare. L'altra richiesta riguarda la regolarizzazione del personale Ata, rimasto fuori dal piano assunzioni del governo. 

Ultimo punto quello di avviare una discussione per il rinnovo di un contratto di lavoro scaduto ormai da 6 anni. 
"In questa fase - ha detto Rapezzi - ci accontenteremmo della convocazione di un tavolo a Roma in cui poter presentare le nostre richieste. Non vogliamo fermare il cambiamento, anzi. Aprire il confronto con noi sul merito sarebbe un bel cambiamento per questo governo".